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RISULTATI

Alla fine del percorso didattico degli studenti, questi hanno ricevuto un questionario, da compilare a casa con i genitori e poi riconsegnato a scuola.

I questionari consegnati sono stati 300 dei quali 227 sono stati restituiti compilati agli insegnanti con una percentuale di ritorno del 76%, leggermente inferiore rispetto a quella attesa dell’80%.

Se consideriamo il fatto che ogni questionario è l’espressione delle abitudini di un nucleo famigliare e che quest’ultimo è mediamente formato da quattro persone (o comunque almeno tre) possiamo dire che il questionario rappresenta circa 908 individualità.

 

Il campione rilevato, dunque, se non può dirsi rappresentativo in quanto numericamente insufficiente a rappresentare la popolazione servita, può ritenersi indicativo degli errori più comuni commessi dagli utenti, sui quali è possibile intervenire con campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

 

Vediamo quali sono stati i risultati di questa nosta indagine.

 

Gli errori più diffusi riguardano il conferimento di Bicchieri di cristallo e Specchiper i quali la percentuale di risposte esatte (indifferenziato) è minore del 10%.

La maggior parte degli intervistati ha istintivamente collegato questi due oggetti al materiale di cui sono fatti, sorvolando (ignorando) il dettame legislativo che prevede la raccolta differenziata dei soli imballaggi. Il conferimento di materiali come cristallo e ceramica crea problemi per il recupero del vetro in quanto questi materiali hanno temperature di fusione diverse che rallentano e talvolta bloccano il processo di riciclo. Gli specchi, oltre a non essere composti di solo vetro ma anche da materiale plastico, non rientrano nella definizione di imballaggio in quanto non sono stati prodotti per contenere, conservare, vendere, trasportare o pubblicizzare un altro prodotto. 

Soltanto il 30% del campione rilevato ha conferito correttamente materiali come bombolette spray per l’igiene personale, busta di patatine (31%-plastica), lettiera per animali e telefonino cellulare.

Le bombolette spray per l’igiene personale o per gli ambienti domestici che spesso vengono conferite nell’indifferenziato (58%) possono essere recuperate nella raccolta vetro/alluminio previa la separazione dell’erogatore in plastica, anche questo riciclabile. Le confezioni delle patatine sono fatte in materiale plastico e le minime percentuali di olio che restano sulle confezioni non interferiscono con il processo di recupero. Per quanto riguarda le lettiere per animali domestici la conferibilità di questa tipologia di rifiuto è legata allo stato di salute dell’animale. Se l’animale è vaccinato e viene periodicamente controllato è possibile svuotare le lettiere nel contenitore dei rifiuti organici. Se, invece, non si conosce il suo stato di salute è meglio evitare di contaminare grandi quantità di compost, prodotto dal riciclo.

Discorso diverso va fatto per i telefoni cellulari e i mouse fuori uso (35%) per i quali la risposa esatta era paradossalmente “Non So’”. Questi rifiuti, definiti RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), possono essere consegnati al rivenditore nel momento di acquisto di un nuovo apparecchio. Qualora non si debba procedere all’acquisto di un nuovo apparecchio questi rifiuti andrebbero conferiti presso l’isola ecologica comunale, dove dovrebbe essere possibile depositare questa tipologia di rifiuti. Se questi rifiuti finiscono nell’indifferenziato si sprecano materiali preziosi come piombo, rame ed oro.

Un gradino più su troviamo tappi di sughero (40%-umido) e fazzoletti unti/sporchi (46%-umido). Questi rifiuti sono di origine organica e pertanto biodegradabili. I fazzoletti sporchi, in quanto tali, non possono essere raccolti insieme alla carta ma possono essere recuperati e compostati insieme ai rifiuti organici. Inoltre i fazzoletti, cos’ come rami, ramaglie e sfalci di potature, migliorano la qualità del compost assorbendo il liquame che fuoriesce dai rifiuti organici per via della decomposizione (percolato).

Le Crucce appendiabiti vengono differenziate correttamente solo dal 55% degli intervistati (Indifferenziato). Ritorna evidente l’incertezza degli utenti nel conferire oggetti in plastica non classificabili come imballaggi e, pertanto, non differenziabili. Le crucce in materiale ferroso possono essere invece conferite nella raccolta Vetro/material ferrosi.

Con il 58% delle risposte esatte troviamo piatti di ceramica e vaschette di polistirolo. Mentre chi erroneamente ritiene che le vaschette di polistirolo siano “sporche”, e quindi classificabili come indifferenziato(33%), pur commettendo un errore non crea danno, chi separa i piatti in ceramica con il vetro rallenta e quindi danneggia il processo di riciclo del vetro.

Stesso discorso vale per i giocattoli di plastica per i quali se è vero che il 64% li riconosce come rifiuto indifferenziato, è vero anche che il 32% degli intervistati li raccoglie con la plastica con grave danno per la qualità dei rifiuti raccolti. Se per esempio viene conferito un giocattolo del peso di 1 kg essendo lo scarto consentito da CoRePla pari al 5% verrebbe compromessa la qualità di 20kg di plastica raccolta correttamente (la plastica raccolta da una famiglia in un mese).

Le lamette da barba (intese come usa e getta) vanno conferite nell’indifferenziato (66%), mentre le cosiddette “ricariche” dei rasoi possono considerarsi rifiuti ferrosi.

La chiusura dello yogurt è fatta di alluminio (63% risposte esatte) e se pulita può essere raccolta con i rifiuti ferrosi.

Per tutti gli altri rifiuti la percentuale delle risposte esatte supera il 70%, percentuale soddisfacente ma migliorabile sotto alcuni aspetti. C’è ancora il 18% che conferisce il contenitore di tetrapak nell’indifferenziato, il 19% che raccoglie piatti e bicchieri di plastica nel sacco giallo, il 17% che fa altrettanto con i guanti in lattice, il 24% che considera la gomma da masticare come rifiuto organico e il 15% che separerebbe con la frazione umida le salviettine umidificate.

SCARICA IL FILE CON I RISULTATI DELL'INDAGINE

Risultati indagine 2011.docx
Documento Microsoft Word 15.2 KB

In ultima analisi è possibile affermare che gli errori riscontrati nel conferimento di alcune tipologie di rifiuti sono riconducibili alla mancata conoscenza (informazione) di alcuni concetti base sui quali si basa la Raccolta Differenziata:

  1. Il concetto di imballaggio è possibile differenziare solo gli imballaggi, ossia tutti quei materiali utilizzati per contenere, conservare, vendere, trasportare o pubblicizzare un altro prodotto. Non basta dunque riconoscere il materiale con cui gli oggetti sono fatti ma bisogna ricondurli a questa definizione.
  1. Quando un rifiuto può definirsi sporco?  Il concetto di sporco, che per alcuni può essere soggettivo, è invece un dato oggettivo. I rifiuti vengono misurati in kg, quindi anche lo scarto(impurità) viene individuato in base alla sua incidenza in peso sul totale (rifiuto+impurità). La stessa quantità di sporco in una bottiglia di vetro (materiale molto pesante) o un barattolo di latta può far considerare il primo pulito ed il secondo sporco. È buona norma sciacquare i contenitori prima di cestinarli soprattutto se contenevano detersivi, shampoo o altre sostanze potenzialmente pericolose. Per i residui di cibo, considerando quello che si diceva prima sulle impurità, risciacquare i contenitori migliora l’igiene del servizio in quanto riduce l’attrattività di questi rifiuti per animali ed insetti.
  2. L’isola ecologica: la raccolta differenziata porta a porta garantisce il ritiro delle principali frazioni merceologiche (carta, plastica, vetro ed alluminio/ferrosi, organico). Per tutti gli altri rifiuti è necessario recarsi, nei giorni e negli orari di apertura prestabiliti, presso l’isola ecologica comunale. Attualmente l’isola (mancano indicazioni stradali per raggiungerla) è predisposta per ricevere le frazioni merceologiche raccolte attraverso la porta a porta e, in maniera non ben precisa, i R.A.E.E.(Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) lasciando fuori dalla raccolta differenziata alcuni rifiuti pericolosi come Oli minerali e vegetali, lampade al neon, batterie al piombo ma anche rifiuti inerti (piccoli lavoretti domestici), toner di stampanti e pneumatici.